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Al via il progetto europeo SPEX: tecnologia contro il drop-out sportivo

A Ghent (Belgio) incontro di avvio tra i diversi partner europei, tra cui l'Uisp, che lavoreranno ad un metodo innovativo di inclusione sportiva

 

Si è tenuto dal 4 al 7 settembre a Ghent, in Belgio, il ciclo di incontri fra i partner del progetto SPEX - SPortkompas EXergame, finanziato dal programma Erasmus+ Sport dell’Unione Europea, di cui l'Uisp è partner insieme ad associazioni provenienti da Belgio, Olanda, Grecia, Polonia e Finlandia. Con il coordinamento dell’associazione belga SportaMundi, il progetto mette in campo l’impegno collettivo di 7 partner europei per stimolare i bambini di età compresa tra 8 e 10 anni a fare sport, attraverso l’uso di un metodo innovativo e basato su risultati scientifici. Come ricorda Daniela Conti, responsabile Uisp delle Politiche per l'interculturalità e la cooperazione: “Uno degli obbiettivi di questo progetto è proprio combattere il drop-out sportivo, ovvero l’abbandono della pratica sportiva”. Assieme a lei era presente alla riunione di avvio anche Alessandro Piras, consigliere del comitato territoriale di Bologna, la città italiana dove SportKompas entrerà per la prima volta nelle scuole primarie.

Il metodo, collaudato da SportaMundi in Belgio, si chiama SportKompas e consiste in un insieme di esercizi fisici svolti con diversi attrezzi che permettono, da un lato, di testare le abilità motorie di bambini e bambine e, dall’altro, fanno sì che questi possano capire da soli con quali movimenti e attività si sentono più a proprio agio. Si tratta di 14 esercizi differenti che misurano velocità, elasticità, equilibrio, coordinazione. L’acquisizione di alcune consapevolezze e abilità di base potrebbe quindi stimolare nei bambini un rapporto migliore e più radicato con l’attività sportiva, tale da resistere al mutamento di condizioni, tipico dell'adolescenza, come la disposizione di spazi, tempi, supporto dei genitori.

“Inoltre, SportKompas verrà integrato con l’uso della piattaforma di Exergame digitali, dell’Università finlandese KAMK, che permette di svolgere giochi motori con il supporto di tecnologie multimediali”, ricorda Conti. Anche questo permetterà a bambini e bambine di sviluppare le proprie capacità motorie, cognitive e socio-emotive in modo divertente e personalizzato, dando agli insegnanti di educazione fisica delle scuole primarie la possibilità di superare alcuni limiti dettati da carenza di spazi e attrezzature. Si tratta dunque di una soluzione digitale e sostenibile per includere nella pratica sportiva ogni bambino, nel rispetto della diversità, della cultura e del contesto socio-economico di ognuno e ognuna. In questo modo si mira ad ottenere un impatto sociale con l’allargamento della partecipazione sportiva in linea con il principio dello sportpertutti.

“Questa partnership è molto stimolante, perché si tratta di realtà con cui fino ad ora non avevamo mai collaborato”, ha detto Conti, che ha partecipato agli incontri di Ghent. “L’organizzazione ci ha tenuto a farci vivere l’esperienza di questa città ciclabile, usando la bicicletta dunque come mezzo principale per gli spostamenti, quindi in maniera molto sostenibile”, ha aggiunto. (Lorenzo Boffa)

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